sabato 5 gennaio 2013

Il Dardo e La Rosa - Finalmente un'eroina non innocente!

Il Dardo e la Rosa, di Jacqueline Carey, TEADUE, Traduzione di Elisa Villa.
Titolo Originale: Kushiel's Dart

Primo romanzo di una trilogia che ha come protagonista Phédre della Terre d'Ange.
Ben lungi dall'essere una giovane fanciulla indifesa, la nostra Phédre è consapevole quasi fin dall'inizio di quello che le piace e perché, anche se non lo capisce subito. Discendente da uno degli Angeli che scesero dal Cielo per fondare il regno degli Angeline, Phédre viene affidata fin da piccola ad una delle Tredici Case che hanno come scopo quello di portare avanti i precetti dei loro creatori, ovvero: "Ama a tuo piacimento..." Ogni casa è dedicata ad un diverso tipo di amore, senza nessun tipo di giudizio o condanna e Phédre viene educata fin da piccola a quelli che sono i suoi doveri. Purtroppo la giovane, di una bellezza stupefacente (sorpresa!) come tutti gli Angeline, ha qualcosa che la rende imperfetta: una piccola macchiolina scarlatta che ne deturpa la bellezza.

Ovviamente quella che sembra una disgrazia si trasforma ben presto in qualcosa di ben diverso, il segno che lei tanto disprezza non è altro che il Marchio di Kushiel, l'unico fra gli angeli ad amare il dolore, e Phédre ne è una diretta discendente.
Nel corso delle varie vicende la giovane imparerà a conoscere la sua passione e a sfogarla (ci mancherebbe altro!), ma troverà in realtà l'amore in qualcuno che non sarà mai veramente in grado di soddisfarla da quel punto di vista (sennò che gusto c'è?), ma essendo amore vero alla fine trionferà.

Il romanzo è ben scritto e l'idea di un'eroina che non sia tutta occhioni e sospiri ma perfettamente consapevole di quello che le piace, non è affatto male. Phédre è una donna indipendente e il suo amato fa anche un pò pena quando, per amore ovviamente, accetta che lei si prenda le sue soddisfazioni con qualcun altro che le da quello che lui non riesce a darle.
Ho divorato il primo romanzo dopo una notevole perplessità iniziale in cui mi chiedevo dove volesse andare a parare l'autrice con questa storia unicamente incentrata sul sesso (neanche tanto descritto), ma poi c'è una brusca svolta che cambia radicalmente tutto e lo rende interessante e anche forse un passo sopra tanti altri romanzetti dove quello che conta sono solo "lui, forte, tenace e duro" e "lei, giovane, innocente e fragile".
Le parti in cui Phédre mette in pratica le sue arti sono descritte con una certa delicatezza (sorprendente se si pensa che sono scene in cui lei viene umiliata, picchiata, legata), al punto che quando finalmente arriva il momento in cui l'amore sboccia si resta un pò stupiti che avvenga in modo "normale".
I personaggi sono ben descritti, non solo i due protagonisti, ci si affeziona a tante figure che non possono essere definite di contorno perché determinano significativamente il corso della storia della protagonista.
Ovviamente, come ogni romanzo di questo genere che si rispetti, c'è anche il terzo incomodo che non va dimenticato.

In conclusione, consigliato per chi non si fa spaventare da 888 pagine e dall'idea che esistano diversi tipi d'amore, tutti ugualmente accettabili.

Nessun commento:

Posta un commento

Vogliamo parlarne?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...