lunedì 4 marzo 2013

Sesso Sul Trono

Titolo: Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco
Autore: George R.R. Martin
Editore: Mondadori



Dopo che in molti me lo avevano descritto entusiasti ho deciso di cimentarmi nell'immane lettura di G.R.R. Martin, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Trattasi di ben 12 romanzi che narrano le vicende di molte famiglie nobiliari alle prese con “il gioco del trono”, ovvero con la conquista del potere in un regno immaginario di ispirazione medievale e fantastica, con tratti di magia simili alle saghe arturiane.

Il consiglio che mi è stato dato prima di iniziare la lettura è stato “mi raccomando non affezionarti a nessun personaggio”, ed in effetti è un ottimo modo per godersi la lettura ma non soffrire troppo. Si perchè il buon Martin (con ottima inventiva ma anche, a mio avviso, sagacia commerciale) imposta tutti i romanzi seguendo le vicende dei molti, moltissimi personaggi e poi, quando ritiene che sia il momento giusto...li fa uscire di scena perchè “al gioco del trono...o si vince o si muore”.

Questo stravolge la struttura del romanzo classico cui siamo abituati, in cui il protagonista comincia e finisce l'avventura, e anzi non di rado qualcuno che è stato protagonista di un evento anche molto importante dopo un po' muore, e si comincia a seguire le azioni di qualcuno che nelle pagine precedenti era un comprimario, un personaggio minore, o un avversario.

Il pericoloso "effetto noia"

E' un meccanismo affascinante che rende la storia godibile e sempre fresca, permette di osservare i personaggi sotto diversi punti di vista, comprenderne le motivazioni, e non ultimo, consente di “allungare il brodo” all'infinito. Infatti, nonostante io apprezzi davvero l'opera, nessuno mi toglie dalla testa che l'autore con questo sistema abbia trovato il modo di aggirare in modo brillante il rischio di “effetto noia” che può causare alla lunga una saga con gli stessi protagonisti, e di essersi tenuto aperta la strada per successivi romanzi da qui all'eternità (visto che ha già supertato l'età della pensione e non pare voler mettere la parola fine alla sua opera).

Ma sesso ne fanno in questi romanzi?
 Ma a parte la valutazione complessiva sicuramente positiva dell'opera, ciò che è piacevole notare nei molti libri è anche l'approccio al sesso: Martin è un autore moderno, che sa come va il mondo, e dunque, senza tanti finti perbenismi, tratta il sesso nella maniera più franca e naturale possibile.
Nei libri ce n'è per tutti i gusti: incesti tra fratelli e sorelle, matrimoni con ragazzine dodicenni, vergini timide e puttane da soldati. Regni in cui, in pieno stile medievale, le fanciulle devono arrivare illibate al matrimonio, e altri molto più moderni in cui ognuno va con chi vuole. Ci sono stupri, padri che si accoppiano con le figlie, nani che esibiscono la loro virilità con orgoglio.
Il linguaggio è sempre schietto, ma mai fastidioso...semplicemente le cose vengono chiamate col loro nome, più o meno volgare a seconda di chi parli. Le scene di sesso ci sono, ma non sono al centro, quindi l'autore non si perde in dettagli da romanzo rosa. 
Del resto chi scrive è un uomo, e pare tutto sommato poco interessato ai sentimenti, all'amore, e ai “viaggi” erotico mentali che a volte costellano il mondo femminile. Questi sono uomini e donne di un altro mondo, immaginari, ma ispirati in modo evidente ai loro corrispettivi reali, uomini e donne dei tempi moderni: soffrono, vivono, muoiono, e amano. 
Fanno sesso, molto sesso...ma i “viaggi mentali” li lasciano ai menestrelli.

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